La cattura e il viaggio
Costretti a consegnare le armi, i militari catturati sono subito sottoposti a pressanti richieste di collaborazione, prima con la Wehrmact, poi con la Repubblica di Salò, fondata da Mussolini dopo essere stato liberato dai tedeschi. La maggior parte di loro, oltre 650.000, oppone un “NO!” netto alla collaborazione con il nazifascismo. A seguito del loro rifiuto, stipati su carri bestiame, vengono avviati verso i tanti lager di cui sono disseminati i territori occupati dal Terzo Reich.
Oggetti e reperti ci restituiscono l’immagine ideale di un giovane italiano, nato e cresciuto durante il fascismo: tessere delle organizzazioni fasciste, un testo scolastico delle classi elementari, un maglione con racchetta da tennis, un foglio di chiamata alla leva (classe 1922), una divisa, una maschera antigas.
Dallo zaino fuoriescono oggetti appartenuti a diversi IMI, riuniti qui in un’unica e simbolica raccolta dei beni più cari, che ciascun militare portava con sé: lettere scritte a famigliari, un orologio, una pipa, una fotografia di donna, una penna stilografica e uno scacciapensieri, una coperta…